lunedì 1 dicembre 2008

Nello specifico...Telecomunicazioni nel mirino...

Dopo petrolieri e banche la "robin tax" ha nel mirino il mondo delle Telecomunicazioni.

Due gli scenari temuti:
- Un'addizionale Ires di uno o due punti percentuali per i gestori di telefonia mobile titolari di una rete di trasmissione. Non riguarderebbe dunque i cosiddetti "operatori mobili virtuali" che offrono servizi di telefonia mobili appoggiandosi al network di un gestore infrastrutturato.
- Un prelievo sul saldo delle tariffe di terminazione. Gli operatori mobili hanno beneficiato, a partire dall'inizio della liberalizzazione, di un sistema tariffario basato su una terminazione maggiore rispetto al sistema applicato per i gestori di telefonia fissa.


Perché siamo contro questa proposta:
- Il provvedimento sarebbe iniquo e anticoncorrenziale: Il prelievo sarebbe iniquo, in quanto colpirebbe solo alcuni operatori: in pratica, soprattutto se fosse adottata la soluzione di un’addizionale Ires, potrebbero essere coinvolti solo Tim (Telecom Italia), Vodafone e Wind, perché il quarto gestore di rete, 3 Italia, non chiude il bilancio in utile. Proprio la disomogenea applicazione della norma creerebbe ostacoli alla concorrenza, danneggiando alcuni operatori e non altri.


- Non vi sono extraprofitti straordinari da colpire: se e' comprensibile intervenire con una logica redistributiva quando alcuni fenomeni (ad esempio la crescita del prezzo del petrolio) costituiscono una fonte di extra profitto per pochi e contemporaneamente una spesa aggiuntiva per tutti i consumatori, meno chiaro sembra l'intento, di estendere una simile logica agli operatori di telefonia mobile.


- Il settore e' stato uno dei pochi a contribuire al contenimento dei prezzi al consumo, in virtu' dell'elevata concorrenza tra gli operatori che ha garantito la costante discesa dei prezzi. Un intervento di tale natura, al contrario, potrebbe costringere gli operatori impattati ad aumentare i prezzi, con un effetto, l’ovvia riduzione dei consumi, esattamente opposto a quello auspicato, ovvero il sostegno alla domanda.


- Gli operatori di Telefonia mobile hanno già visto ridursi la redditività: Inoltre numerosi interventi regolatori e legislativi quali il taglio costi ricarica (-1,3 mld), la riduzione del roaming (- 800 mln), il taglio delle tariffe di terminazione mobile (-700 mln) hanno recentemente diminuito sensibilmente la redditivita' degli operatori e questo intervento, unitamente all'aumento dei tassi di interessi, rischia di impattare sulla loro capacita' di investimento, con ripercussioni evidenti sulla infrastrutturazione del sistema paese.


Insomma, la norma sarebbe andata a colpire uno dei pochi settori in Italia in cui c’è concorrenza e sviluppo e che può contribuire alla crescita delle telecomunicazioni del Paese.

Nessun commento: